Sin dai tempi dei romani la Puglia era definita il granaio d’Italia.

Il prezioso cereale materia prima di un’intera cultura culinaria, diventato elemento essenziale in buona parte delle ricette tipiche del territorio. Ancora oggi molte massaie realizzano a mano il loro impasto, preparando cosi orecchiette e molte altre varietà di pasta, friselle, focacce, pizza, pane.

Fra le tante varieta’ di grano la varietà più diffusa, ma più costosa e con poca produzione rispetto alla domanda è la Senatore Cappelli, richiesta dai consumatori più attenti poiché contiene un indice di proteine e un livello di glutine inferiori rispetto alle altre specie.

Il grano “Senatore Cappelli” è alto circa 160 – 180 cm; le sue spighe sono soggette all’allettamento, cioè al piegamento e coricamento dovuti all’azione del vento e della pioggia.

Un pò di storia …

Fu il senatore del Regno d’Italia marchese Raffaele Cappelli ad introdurre questa varietà negli ultimi anni dell’Ottocento dando l’avvio all’epoca della trasformazioni agrarie in Puglia. Il senatore Cappelli fu il promotore a inizio Novecento della riforma agraria che introdusse la distinzione tra grani duri e teneri. Tale frumento è il risultato del lavoro di uno dei più grandi genetisti agrari italiani, Nazareno Strampelli, che effettuava delle semine sperimentali su campi di proprietà del Senatore Cappelli vicino Foggia. Incrociando grani duri del Sud Italia con grani provenienti da altri paesi del Mediterraneo, nel 1923 Strampelli rilasciò una varietà particolare nel Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia, chiamandola appunto “Grano Senatore Cappelli”.

Il Museo del Grano

Sempre nella provincia di Foggia precisamente a Cerignola si trova il museo del grano, progettato per documentare la tradizione nella coltivazione e nell’utilizzo del grano.

Il Museo del Grano di Cerignola è interamente dedicato al ciclo di via e di produzione del cereale che da sempre è stato l’elemento principale dell’economia agricola pugliese.

Il museo è sito all’interno del complesso Ex Opera Pia Monte Fornari, il Palazzo è ubicato in Piano San Rocco, luogo in cui si trovano le Fosse Granarie.

Il museo illustra tutte le fasi di lavorazione del grano, dalla bruciatura delle stoppie e aratura con buoi e cavalli, alla macinazione e trasformazione; passando per semina, erpicatura, trebbiatura, setacciatura e conservazione. All’interno è possibile ammirare, fra l’altro, antichi strumenti e oggetti usati un tempo dagli agricoltori del luogo per la mietitura e la lavorazione del grano, tra cui anche delle grosse macine in pietra lavica di epoca romana.

Il museo è stato allestito nel 1992 dall’Associazione di Studi Storici “Daunia Sud” ed è ospitato nel complesso dell’Ex Opera Pia Monte Fornari, un edificio storico.