Il parco nazionale dell’Alta Murgia è un vero e proprio hotspot di biodiversità animale e vegetale, con un numero impressionante di specie selvatiche.
È un territorio poco conosciuto, anche se facilmente penetrabile e visitabile, che conserva il fascino di un ambiente pre-desertico, accanto alla poesia dei paesaggi ondulati, al sublime infinito degli spazi dell’altopiano, alle tracce dei grandi imperatori medievali (Castel del Monte e i resti del Castello del Garagnone).
È il più vasto territorio steppico dell’Europa occidentale, caratterizzato dalla presenza di specie vegetali endemiche come la Stipa austroitalica (chiamato “Lino delle fate”) che creano, nel periodo primaverile, un bianco mare movimentato dal vento. Antico regno di pastorizia (oggi in grande difficoltà economica), il Parco dell’Alta Murgia conserva le testimonianze di una civiltà straordinaria che ha avuto il suo apice poco prima della scoperta dell’America, con l’istituzione da parte della dinastia Aragonese della Regia Dogana della Mena delle Pecore: un formidabile strumento di pressione fiscale che ha potuto alimentare l’avida struttura regia (i pascoli erano proprietà regie e per pascolare si pagava la “fida”), e poteva contare su un massiccio numero di greggi che d’inverno scendevano verso i pascoli naturali dell’Alta Murgia per andare poi, a maggio, verso i pascoli alti delle montagne abruzzesi: milioni e milioni di pecore che transitavano lungo i “tratturi”, vere e proprie autostrade armentizie.
Nel 1999 il Parco è balzato all’attenzione internazionale per una straordinaria scoperta fatta nel territorio di Altamura. In una cava situata in località Pontrelli, un’area di circa 15.000 metri quadrati, sono state rinvenute orme di dinosauri, appartenenti ad almeno cinque diverse specie, sia erbivori che carnivori, fossilizzate nel calcare e tutte in un discreto stato di conservazione. Ne sono state rinvenute circa 30.000. Quest’incredibile concentrazione di tracce lo rendono uno dei giacimenti più ricchi al mondo.
Compito del Parco è principalmente quello di conservare le risorse naturali e i paesaggi di questo splendido altopiano della Puglia centrale; un compito non semplice anche perché, attorno ai suoi rilievi calcarei e quasi deserti, si sono sviluppati tredici centri abitati con una popolazione che sfiora i 500.000 abitanti: città storicamente molto importanti, con un reddito molto vicino a quello di capoluoghi del Nord-Est italiano e attività industriali, artigianali e di commercializzazione dei prodotti agricoli (il distretto del salotto, i mulini di Altamura e Corato).
L’Ente Parco sta a questo proposito sviluppando importanti iniziative con le aziende agro-zootecniche presenti nell’area protetta, che vanno dagli accordi per la gestione del territorio, con impegni finanziari per la sostenibilità delle pratiche agricole, alla collaborazione con i comuni del Parco per il recupero di alcune porzioni di territorio di proprietà pubblica, e con le attività extralberghiere (agriturismi e B&B), per lo sviluppo di collegamenti internet a “banda larga” e telefonici satellitari necessari in un territorio difficilmente raggiungibile dai cavi dei gestori telefonici, alla predisposizione di “pacchetti vacanza” negli splendidi scenari del Parco.
In definitiva il parco nazionale dell’Alta Murgia è uno scrigno che si apre a chi lo vuol conoscere e visitare, per vivere i paesaggi, gli odori, i colori, la cucina e i prodotti di uno degli altipiani più belli d’Europa.