L’olio extravergine d’oliva, da molti definito come “l’oro della Puglia”, è un alimento antico e prezioso come la terra dalla quale è creato.
Frutto di un clima generoso, ma anche il risultato di grande lavoro e dedizione da parte di chi, con amore, coltiva e cura questi autentici monumenti della natura. L’albero di ulivo, infatti, è un patrimonio naturale di incomparabile bellezza, caratteristico di ogni angolo di questa terra, tanto da suscitare sorpresa e ammirazione nel visitatore.
Dalla potatura alla raccolta, dalla macinatura al consumo, la coltivazione dell’ulivo in Puglia è da sempre circondata da un’atavica dedizione. Ogni goccia d’olio per i pugliesi è preziosa e racchiude in sé tutto un mondo di sapori inimitabili. Basta una fetta di pane per assaporare l’aroma intenso dell’olio extra vergine d’oliva, nulla di più!
Un pò di storia …
Al tempo dei Romani l’olio ricavato dagli ulivi pugliesi veniva utilizzato anche come unguento da spalmare per la bellezza del corpo, oltre che come ingrediente capace di alimentare lucerne e lampade. Secondo la mitologia greca, la Dea Atena piantò in terra di Puglia il primo albero di ulivo. I Greci lo ritenevano una pianta sacra, simbolo di coraggio, forza e pace: chi recava danni o la sradicava veniva addirittura mandato in esilio.Aime’ purtroppo dobbiamo inserire anche una nota dolente in proposito.
Per la Puglia, quella da Covid-19 non è l’unica pandemia con cui fare i conti. Da almeno un decennio, infatti, i sogni e gli animi degli ovicoltori del Salento sono falcidiati dalla diffusione di un morbo difficile da estirpare, che ha cagionato una perdita vertiginosa di posti di lavoro all’interno della filiera ma soprattutto la morte di nostri alberi alcuni anche millenari: la Xylella fastidiosa.