Ostuni è la città bianca per eccellenza. Deve il nome al greco astu-neon, città nuova, ma le sue origini sono in realtà antichissime.

La calce – onnipresente su tutte le case – era utilizzata perché era un materiale facilmente reperibile.

Questo costume ha rivestito anche un ruolo importante storicamente nel XVII secolo, quando l’imbiancatura a calce fu l’unico modo per evitare che la peste dilagasse nella cittadina ed il contagio aumentasse sino a portarne la distruzione.

Questa pratica, oggi in declino tanto che il sindaco ha dovuto emanare un’ordinanza per farla tornare in auge, fece sì che Ostuni fosse denominata Città Bianca o Città Presepe, ed era una caratteristica che la rendeva riconoscibile e indimenticabile ai visitatori.

Il suo territorio è parte integrante della Murgia meridionale, al confine con il Salento. È una zona piuttosto arida e priva di corsi d’acqua: al loro posto le cosiddette “lame”, letti torrentizi a carattere stagionale, dai solchi poco profondi e dalle pareti ripide. Altra caratteristica geologica del territorio sono le “gravine”, dei burroni carsici.

Un pò di storia …

Da non perdere la visita alla grotta di Santa Maria D’Agnano al suo interno, il 24 ottobre del 1991, il paletnologo Donato Coppola scoprì i resti di una gestante con il feto ancora in grembo, nota come “la madre più antica del mondo” , risalenti al paleolitico superiore.

Lo stato di conservazione dello scheletro è talmente perfetto che, con molta probabilità, gli standard mondiali dello studio sul paleolitico si baseranno sulla donna di Ostuni. Inoltre, la presenza del feto dà la certezza, per la prima volta, che si tratti di resti scheletrici di una donna: solitamente la determinazione del sesso dei resti scheletrici di questo periodo risulta molto difficile in quanto l’ossatura femminile era molto simile a quella maschile, essendo entrambi i sessi dediti alla caccia.

La donna di Ostuni era alta 1,71 m e il feto era lungo 45 cm. La posizione della gestante, con una mano sotto la testa e l’altra sul feto, la presenza di una cuffia di conchiglie e di ocra rossa sul capo, il bracciale (di conchiglie) al polso, i frammenti ossei e gli strumenti in selce orientati, i motivi a tratteggio incisi su una pietra lasciano intuire che non si tratta di una semplice sepoltura, ma di una ritualizzazione del seppellimento.

All’interno della grotta è stata rinvenuta un’altra sepoltura appartenente a un maschio,datata circa 30.000 anni fa. Nella cavità adiacente alla grotta, si possono osservare delle incisioni di difficile interpretazione.

Cosa Vedere a Ostuni

  • Mura aragonesi
  • Cattedrale di Ostuni
  • Piazza della Libertà
  • Obelisco di Sant’Oronzo
  • Museo Diocesano
  • Museo civico di Ostuni
  • Chiesa di San Girolamo
  • Parco Dune Costiere
  • Marina di Ostuni
  • Area protetta di Torre Guaceto

Raggiungi Ostuni