Il parco si estende per un’area di 1100 ettari nel territorio di Nardò, dei quali circa 300 di pineta.
La zona fino agli inizi degli anni Cinquanta si presentava come una distesa nuda e pietrosa. Il Corpo Forestale dello Stato diede avvio allora ad un’opera di rimboschimento che interessò un’area di circa 300 ettari, tramite una vasta pineta di pini d’Aleppo oggi ben attecchita e sviluppata.
Il paesaggio è costituito sia da rocce affioranti che sprofondano nel mare, sia da sorgenti d’acqua dolce. L’area comprende tre SIC: “Torre Uluzzu”, “Torre Inserraglio” e “Palude del Capitano”, tre torri costiere, e numerose aree di interesse archeologico e paleontologico.
Il visitatore ha l’opportunità di avvistare volpi, donnole, ricci, camaleonti e, durante il periodo della migrazione, anche il merlo, il tordo e l’upupa oltre al falco grillaio e al gheppio.
A pochi metri dalla costa si può visitare anche la Palude del Capitano dove il fenomeno carsico ha dato origine alle “spunnulate“, ovvero grotte a cui è crollata la volta formando dei laghetti di acqua salmastra.
Tutte da ammirare sono, inoltre, la deliziosa spiaggetta di ciottoli nella baia di Porto Selvaggio, affollata meta estiva di bagnanti, e le grotte sommerse.