Portafortuna simbolo di buon auspicio, ricchezza, fecondità e prosperità.
Oggetto caratteristico della tradizione salentina, il pumo (o pomo) è un oggetto decorativo in ceramica: ha la forma di un bocciolo chiuso tra quattro foglie di acanto.
Questo portafortuna pugliese è diffusissimo ancora oggi nelle case, nei negozi e viene spesso regalato alle coppie appena sposate, come augurio di felicità e prosperità. Viene realizzato anche in altre forme, come quella della pigna, con la superficie più irregolare.
Un pò di storia …
Nell’antica Roma la dea Pomona era la divinità dei frutti. Ed è proprio al suo culto che si ispira il pumo. Questo oggetto, il cui nome deriva dal termine latino “pomum” (“frutto”), è noto per la sua caratteristica forma.
In passato i pumi erano utilizzati dalle famiglie più ricche della regione, per adornare l’esterno dei palazzi signorili in modo da distinguere le abitazioni. La tradizione narra che maggiori erano le foglie che adornavano i pumi, maggiore era la ricchezza e la prosperità della casa.
Il pumo fu in principio un oggetto inarrivabile alla maggior parte delle persone, poiché la ceramica era un tempo un materiale troppo prezioso. Con il sopraggiungere del benessere più diffuso, anche le persone meno facoltose poterono permettersi di accedere a quello che fino a quel momento era stato considerato un lusso per pochi. Questo spiega dunque anche il proliferare di questi portafortuna su un numero elevatissimo di balconi e porte.
I maestri della ceramica di Grottaglie, in provincia di Taranto, realizzano ancora oggi a mano nelle loro botteghe questi piccoli concentrati di storia, arte e fortuna. La città è l’unico centro ceramico pugliese protetto dal marchio D.O.C. ed inserita nella lista delle 28 città della ceramica italiana.