Per la ricchezza delle produzioni, per la varietà di tipologia, per la fantasia delle forme, la Puglia può ben dirsi terra artigiana.
E dalla terracotta viene il primo prodotto artigianale sotto forma di ceramiche di ogni tipo, prodotte in tutte le province pugliesi: dalla terraglia da fuoco usatissima in cucina per ottenere certi piatti tipici alle suppellettili bianche di caolino, fra cui i famosi rizzuli (o r’suli), boccali panciuti con manico e becco trilobati, dove il forte vino pugliese ha sempre trovato la sua sede naturale in tavola.
E’ questa la ceramica rustica pugliese che costituisce un biglietto da visita della Puglia artigiana, col suo bianco lattiginoso sottolineato da sottile rigature blu o gialle e abbellito da un tipico galletto ruspante, memoria del sol levante, verso il cui tempo si dirigevano le maggiori esportazioni di questa stoviglie.
Ma vi sono anche i tipici verdi ramati e sgocciolati sui capasoni o sui cantari; e le vernici più smaglianti; come anche è la ceramica più sofisticata elaborata e decorata in eleganti forme barocche.
Ceramiche per tutti i gusti dunque, anche a livelli di alta esteticità come per alcuni autentici artisti che nelle loro botteghe reinventano in forme sempre nuove e diverse i vecchi stilemi della tradizione.
Vi è poi il ferro battuto che trova i suoi artigiani più numerosi nel foggiano e nel salento dove si forgiano letti e cancellate, candelieri ed alari di austera bellezza.
Anche il rame ha una lunga tradizione nei calderai di una volta che oggi, invece di irreversibili caldaie producono oggetti di puro godimento, nei quali il rame ha bagliori e bellezza simili all’argento.
Il legno è lavorato con sapiente maestria da maestri d’ascia pugliesi particolarmente pregevole è il raro legno di ulivo, difficile da scolpire, solido da scolpire, capriccioso nelle venature. Se ne ricavano tavolinetti, sedie, sgabelli, a volte intere stanzette. Tutte queste produzioni sono poi affiancate dal filone degli scultori o modellatori che traggono forme a tutto tondo e di diversa entità: dai fischietti di creta alle statue di legno, dalle figure in bronzo ai santi di cartapesta.
La cartapesta è inoltre l’arte leccese per eccellenza. Una lunga tradizione e una sapiente tecnica affinata nei secoli, fa dei cartapesta salentini dei maestri in assoluto, rinomati in tutto il mondo, per la statuaria di cartapesta, soprattutto sacre.
Più gentile il settore dei tessuti, tappeti e ricami, dove prevale l’estro femminile nel creare banchieria a telaio, arazzi e coperte e gentilissimi merletti che trovano nel salento, in particolare (ma anche in altri paesi pugliesi) la quintessenza di un’arte importata molti secoli fa da Venezia ed attecchita come virtù precipua delle donne pugliesi. Si segnalano anche i merletti di Capurso, il punta-ago di Maglie, il tombolo di Lecce e provincia e tanti altri lavori di grande raffinatezza.
Anche i tappeti a telaio sono creazioni originalissime e uniche con i loro disegni tradizionali spesso combinate armonicamente con forme e linee più moderne, tratte perfino dai grandi del nostro tempo (Mirò, Picasso, Braque, Accantino). Dall’arte dell’ago è fiorita anche l’arte delle bambole imbottite, che si segnala sempre più frequente in Puglia: Volti di bisquit con volti fatti di pezza, pupazzi-cuscino, bambolotti morbidissimi, animaletti imbottiti e soffici costituiscono autentici giocattoli-soprammobili completamente fatti a mano.
Altre produzioni artigianali minori sono la cesteria, la oreficeria, lo scalpellare la pietra, fabbricare finimenti per cavalli, la conceria, la pasticceria che ci introduce nel campo della gastronomia.